Il nuovo Accordo Stato–Regioni del 17 aprile 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 maggio, ridefinisce le regole della formazione aziendale in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Per la prima volta, sono stati introdotti criteri unificati e vincolanti a livello nazionale, con impatti significativi su tutte le aziende, pubbliche e private.
In questo articolo, analizzeremo con cura le principali novità introdotte dalla normativa, chi deve formarsi (e con quali modalità) e come organizzare rapidamente un piano formativo conforme.
1. Accordo Stato-Regioni: le principali novità
Il nuovo Accordo Stato–Regioni (o ARS) introduce un cambiamento profondo nella gestione della formazione sulla sicurezza sul lavoro.
Non si limita ad aggiornare alcuni aspetti formali, ma ridefinisce completamente ruoli, responsabilità e obblighi, con un impatto concreto su aziende di ogni settore e dimensione.
Rispetto ai precedenti, si distingue per:
- Obbligo formativo esteso a tutti i datori di lavoro, anche non RSPP (Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione)
- Nuove durate minime per i corsi di lavoratori, dirigenti, preposti
- Aggiornamenti formativi più stringenti e ricorrenti con periodicità ben definite
- Introduzione di nuovi percorsi formativi obbligatori per lavoratori che utilizzano attrezzature pericolose o operano in spazi confinati
- Uniformità nazionale su requisiti minimi dei contenuti e modalità di erogazione
Una delle modifiche più significative riguarda proprio i datori di lavoro.
La formazione non sarà più opzionale né delegabile, ma diventa un requisito obbligatorio.
Il corso previsto ha una durata minima di 16 ore, con contenuti strutturati e verificabili.
Si tratta di un cambio di paradigma che punta a rafforzare la cultura della prevenzione, partendo dalla governance aziendale.
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Il nuovo Accordo Stato–Regioni ridefinisce completamente ruoli, responsabilità e obblighi, con un impatto concreto su aziende di ogni settore e dimensione.
2. Accordo Stato-Regioni: chi deve formarsi e quando
L’Accordo Stato-Regioni stabilisce obblighi formativi specifici per ben quattro figure:
1. Datori di lavoro
- Per la prima volta, l’obbligo formativo si estende anche ai datori di lavoro che non ricoprono il ruolo di RSPP
- Devono seguire un corso base di almeno 16 ore, con contenuti centrati su prevenzione, responsabilità e gestione dei rischi.
2. Preposti
- Sono chiamati a una formazione iniziale di 12 ore obbligatoria
- Oltre a questa, si aggiunge un aggiornamento biennale di 6 ore (che può essere svolto anche in videoconferenza)
3. Dirigenti
- Devono seguire un percorso formativo mirato, della durata di 12 ore iniziali, con un aggiornamento quinquennale di almeno 6 ore
4. Lavoratori
- Hanno la necessità di una formazione generale, accompagnata da una formazione specifica legata al livello di rischio (basso, medio, alto) delle mansioni svolte (l’aggiornamento è previsto ogni 5 anni, anche in modalità e-learning)
Per tutte queste figure è previsto un periodo transitorio per l’adeguamento ai nuovi obblighi.
Tuttavia, le aziende devono attivarsi subito per evitare sanzioni, ispezioni o ritardi che potrebbero compromettere l’operatività.
La chiave?
Pianificare per tempo.
3. Modalità di erogazione e requisiti tecnici
Il nuovo Accordo Stato-Regioni chiarisce in modo puntuale come deve essere erogata la formazione.
Le modalità ammesse non sono più lasciate alla discrezionalità aziendale, ma seguono regole precise, con l’obiettivo di garantire efficacia, tracciabilità e controllo.
Le modalità previste, sono tre:
- In presenza
Obbligatoria per i moduli pratici (es. uso di attrezzature, simulazioni operative).
- Videoconferenza sincrona
Ammessa per la formazione teorica, a patto che avvenga in tempo reale e consenta l’interazione.
- E-learning
Consentito solo se conforme ai requisiti tecnici stabiliti (piattaforma tracciata, test finale obbligatorio, tutor dedicato).
Le aziende, inoltre, sono responsabili nel garantire anche:
- Tracciabilità completa (registro presenze, risultati dei test, accessi alla piattaforma)
- Attestati regolari e conservati per almeno 10 anni
- Disponibilità immediata della documentazione in caso di ispezione da parte degli organi competenti
In altre parole, la semplice erogazione del corso non basta più.
Serve un sistema in grado di monitorare ogni fase, documentare tutto e dimostrare la conformità.
Digitalizzare i processi e affidarsi a piattaforme LMS certificate oggi non solo è utile, ma essenziale.
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4. Come adeguarsi in azienda
Per adeguarsi correttamente a questo nuovo Accordo Stato-Regioni, è utile seguire questi passi:
1. Audit interno e analisi dei gap formativi
L’azienda deve verificare chi deve ancora formarsi, per evitare sanzioni e ritardi.
2. Segmentazione dei ruoli e pianificazione corsi
Identificare i ruoli chiave e assegnare i percorsi più adatti è importante per rispettare gli obblighi e non sprecare risorse.
3. Comunicazione HSE e gestione delle adesioni
Informare in modo chiaro e raccogliere adesioni in modo strutturato, per coinvolgere attivamente i lavoratori.
4. Digitalizzazione e strumenti per la compliance
Utilizzare una piattaforma digitale per gestire corsi, test e attestati, garantendo tracciabilità e rispondenza alla normativa.
5. Come può supportarti Syllog
Syllog è una piattaforma AI-first con LMS e Authoring integrati che consente alle aziende di:
- Creare corsi rapidamente da documenti aziendali
- Distribuirli in formato SCORM, anche su LMS esterni
- Tracciare in tempo reale accessi, completamenti, test
- Generare attestati automaticamente, archiviandoli nel cloud
Già conforme all’Accessibility Act 2025, Syllog si adatta perfettamente ai requisiti dell’Accordo Stato-Regioni, permettendo di gestire la formazione in maniera centralizzata, veloce e documentata.
Il nuovo Accordo Stato-Regioni rappresenta una svolta importante nella gestione della formazione aziendale.
Per le imprese, è quindi fondamentale adeguarsi rapidamente con strumenti flessibili, tracciabili e conformi.
La piattaforma di Syllog è già pronta ad accompagnare le aziende in questo cambiamento: dalla creazione automatica dei contenuti, al tracciamento, fino alla compliance documentale.
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